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Visualizzazione dei post da ottobre, 2023

Risposte alle domande di pag 65 e 67

  Risposte alle domande di pagina 65 1. Nella Bibbia ci sono passi in cui si afferma che la Terra è il mobile e che sia il Sole a muoversi. 2. Fu scritta con esempi ed espressioni semplici o immagini allegoriche, rivolte a un pubblico incolto. 3. Galilei afferma che le leggi di natura sono caratterizzate dalla necessità e quindi non lasciano margine d'interpretazione. 4. La verità rivelata è presente nella Bibbia e dettata da Dio, mentre la verità naturale è scritta da Dio,  con il preciso linguaggio della matematica. Entrambe provengono da Dio ma hanno competenze e linguaggi diversi, infatti la Bibbia ha uno scopo etico e religioso, mentre alla scienza spetta l'interpretazione della struttura della natura. Risposte alle domande di pagina 67 1. L'aristotelico afferma che, nonostante i nervi partano dal cervello e non dal cuore, non può accettare tale risultato poichè è contrario alla lezione di Aristotele. 2. Per il filosofo greco, dire che l'essere è e non può non esse

Campanella

  Tommaso Campanella Biografia:  Nasce a Stilo, in Calabria, nel 1568. A tredici anni entra nell'ordine dei  domenicani , dove viene educato secondo la  cultura aristotelica . Successivamente inizia a studiare autonomamente i filosofi greci, soprattutto i platonici e Telesio. Muore a Parigi nel 1639. Campanella rivaluta la natura nel contesto culturale e pedagogico. Egli rifiuta la cultura libresca, rivolgendosi all' esperienza diretta della realtà. Il filosofo afferma di aver appreso di più dalla  natura  che dai libri. Campanella sostiene  l'universale animazione di tutte le cose del mondo:  secondo lui queste ultime sono dotate anche esse di  sensibilità. L'esperienza sensibile è la base dell' attività conoscitiva . I sensi, infatti, secondo lui non hanno bisogno di prove poichè garantiscono una conoscenza certa. OPERE:  La filosofia dimostrata dai sensi (1591); La città del sole (1602); Ateismo sconfitto (1605-1607);  Del senso delle cose e della magia (1620); 

Blade Runner

  Blade Runner e filosofia Il film appartiene al gruppo delle  distopie , ovvero delle  utopie  (=illusioni)  negative. Esse sono capaci di leggere il nostro presente, nonché i segnali di un  avanzamento,  di un futuro brillante, di un mondo divino m a allo stesso tempo  anche quelli di un  disastro  imminente. Blade Runner, che ha un carattere distopico, diventa conosciuto per il rarissimo rapporto che ha con il  tempo . Quest’ultimo non è il tempo lineare a cui siamo abituati  noi.  Nel film, vi è rappresentato un futuro che si colloca  i n un tempo senza  direzioni , in cui passato, presente e futuro sono “appiattiti”. L’opera è dunque un film di fantascienz a, che vuole dare diversi principi del tempo,  una sorta di fine del tempo.  Questo lo si evince nella fotografia e nella scenografia in cui si mescolano elementi di un futuro tecnologicamente avanzato con elementi di un passato polveroso (le ventole ovunque, i fumi, la nebbia…). Passato presente e futuro sono combinate, complet