Risposte alle domande di pagina 136 e 138

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1. Secondo Cartesio, le proprietà delle cose che possiamo conoscere con chiarezza e distinzione sono principalmente quelle che possono essere percepite con la mente in modo chiaro e evidente, senza possibilità di dubbio. Queste proprietà sono fondamentali nella sua filosofia e nella sua ricerca di una base solida per il sapere.

Le proprietà che possono essere conosciute con chiarezza e distinzione secondo Cartesio sono:

  1. Chiarezza: Le idee devono essere chiare e comprensibili. Devono essere percepite distintamente nella mente senza ambiguità o confusione.

  2. Evidenza: Le proprietà devono essere evidenti, ovvero devono apparire così chiare e distinte che non lascino spazio a dubbi o errori.

  3. Certezza: La conoscenza deve essere certa, priva di possibilità di errore. Cartesio cercava di costruire un sistema di conoscenza che potesse essere indubbiamente vero.

  4. Analisi: Le idee devono essere analizzate in modo da poter essere comprese in termini di elementi più semplici. Cartesio utilizzava il metodo dell'analisi per scomporre le idee complesse in parti più elementari, rendendo così la conoscenza più chiara e distinta.

Cartesio riteneva che attraverso la ragione e il dubbio metodico fosse possibile giungere a conoscenze certe e indubitabili, se basate su idee chiare e distinte che fossero oggetto di riflessione e analisi.

2. Per Cartesio, la "res extensa" è uno dei concetti fondamentali della sua filosofia, che si riferisce alla sostanza estesa, cioè alla materia o alla realtà fisica esterna. Nella sua opera principale, le "Meditazioni metafisiche", Cartesio distingue tra due tipi di sostanze: la res cogitans (sostanza pensante o mente) e la res extensa (sostanza estesa o materia).

La "res extensa" rappresenta tutto ciò che ha estensione spaziale, occupa uno spazio e possiede dimensioni (lunghezza, larghezza, altezza). Questo concetto include tutto ciò che può essere misurato e percepito attraverso i sensi, come gli oggetti fisici, le forme, le quantità e le proprietà esterne della materia.

Secondo Cartesio, mentre la mente (res cogitans) è caratterizzata dalla consapevolezza, dal pensiero e dalla coscienza, la res extensa è priva di qualsiasi forma di coscienza o pensiero. È soggetta alle leggi della fisica e può essere compresa attraverso la matematica e la geometria, poiché per Cartesio la natura fondamentale della res extensa è la sua estensione nello spazio, che può essere descritta in termini matematici.

La distinzione tra res cogitans e res extensa costituisce uno dei pilastri della visione cartesiana del mondo, separando nettamente il dominio mentale da quello materiale e fornendo una base per una chiara distinzione tra mente e corpo.

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1. Nell'universo meccanicistico di Cartesio, l'azione di un corpo sull'altro avviene attraverso il contatto diretto e il movimento della materia estesa. Secondo la sua visione, l'interazione tra i corpi avviene tramite i principi della meccanica e della geometria.Cartesio sosteneva che lo spazio fosse pieno di materia, chiamata "materia plenaria", che consisteva in piccole particelle dette "corpi elementari". Questi corpi, per Cartesio, erano in movimento costante e occupavano tutto lo spazio. L'azione di un corpo sull'altro avviene quando due corpi vengono a contatto diretto. Quando due corpi si toccano, le particelle della materia in movimento in ciascun corpo trasferiscono il loro movimento all'altro. Questo trasferimento di movimento avviene attraverso urti e contatti diretti tra le particelle della materia. Secondo Cartesio, il movimento è conservato in un sistema chiuso, il che significa che la somma del movimento totale prima e dopo un'interazione tra corpi rimane costante, anche se il movimento può essere trasferito o distribuito tra i corpi in gioco. Questa visione meccanicistica si basa sulla concezione di un universo come un grande sistema di corpi in movimento e interazione, e Cartesio cercava di spiegare il moto dei pianeti, dei corpi celesti e degli oggetti terreni attraverso questo modello di interazione meccanica.

2. Cartesio rifiuta il finalismo della natura, l'idea che ci sia uno scopo o un fine prestabilito dietro i fenomeni naturali, su diverse basi principali:

  1. Spiegazioni meccanicistiche: Cartesio adotta una visione meccanicistica del mondo, in cui i fenomeni naturali sono spiegati principalmente attraverso principi di movimento e materia. Egli sostiene che i fenomeni naturali possono essere spiegati in termini di leggi fisiche e matematiche, senza la necessità di introdurre un fine o uno scopo intrinseco negli eventi naturali.

  2. Natura senza scopo: Secondo Cartesio, la natura è determinata da leggi matematiche e meccaniche piuttosto che da un fine o uno scopo prestabilito. Egli vede la natura come un insieme di corpi in movimento che interagiscono tra loro in base a queste leggi senza alcuna direzione finale o scopo intrinseco.

  3. Rifiuto della teleologia: Cartesio rifiuta l'idea che ci sia una finalità o un disegno intelligente dietro la struttura e il funzionamento della natura. Egli crede che spiegare i fenomeni naturali in termini di cause efficienti, come il movimento e le leggi della fisica, sia più valido rispetto all'attribuzione di scopi o fini intrinseci agli eventi naturali.

In sintesi, Cartesio rifiuta il finalismo della natura basandosi sulla sua visione meccanicistica del mondo e sulla convinzione che i fenomeni naturali possano essere spiegati attraverso leggi matematiche e cause efficienti senza la necessità di introdurre un fine o uno scopo intrinseco.

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