Hume



La rifondazione della "scienza" dell'uomo
Scopo del trattato sulla natura umana--> disegnare una nuova scena del pensiero tesa a cambiare radicalmente l'approccio tradizionale ai problemi filosofici.
L'efficienza di sottoporre il pensiero un esame critico nasce dalla consapevolezza della fragilità e incoerenza dei sistemi filosofici più accreditati.
Bisogna delineare per la prima volta una "scienza" dell'uomo di carattere sperimentale, non metafisico. Si tratta di un compito che Hume giudica importante e urgente in quanto tutte le altre conoscenze di pendono in un modo o nell'altro dalla natura umana.
La conoscenza della natura umana sarà di grande utilità per farci progredire in tutti gli altri ambiti. 

Le impressioni e le idee
Le impressioni sono le percezioni nel momento in cui sono attuali, ossia quando colpiscono con maggior forza ed evidenza la coscienza; le idee sono le immagini illanguidite delle impressioni.
Tutte le idee devono essere ricondotte alle loro impressioni originarie. 
Le idee astratte della metafisica rappresentano costruzioni arbitrarie senza fondamento. 
Le idee metafisiche non sono riconducibili all'esperienza percettiva.
La mente umana dipende sempre e necessariamente dalle sue impressioni.

Il principio di associazione tra le idee

La funzione principale della memoria consiste nel conservare l'ordine e la posizione delle idee semplici; quella dell'immaginazione è di stabilire delle relazioni tra le idee operando con una certa libertà.
Le nostre idee si presentano per lo più organizzate secondo schemi fissi. L'immaginazione procede seguendo il principio di associazione. Tale principio di associazione opera secondo i tre criteri fondamentali: la somiglianza, la contiguità, la relazione di causa ed effetto . 

Le 2 tipologie di conoscenza

Possiamo essere assolutamente certi delle conoscenze che derivano dall'associazione delle idee solo per quelle che implicano una pura relazione tra idee, cioè che si ottengono derivando un'idea dall'altra, a priori.
Tutte le verità matematiche sono certe, perché intuitive e interamente costruite della nostra mente in base al principio logico di non contraddizione. Quando ci imbattiamo in conoscenze che derivano dalla relazione tra dati di fatto, allora possiamo aspirare solo a un maggiore o minore grado di probabilità e dobbiamo ricorrere alla verifica empirica.
Le conoscenze riguardanti le relazioni di fatto sono possibili, non necessarie.

L'analisi dell'idea di causa

Tutte le conoscenze relativa dati di fatto sono caratterizzate dal principio di causalità, che pertanto diventa un nodo cruciale dell'indagine filosofica hiumana. L'idea di causa è secondo Hume del tutto particolare: essa non si configura come una pura relazione tra idee, ma rimanda all'esperienza.
La relazione di causa ed effetto è la tendenza della nostra immaginazione, coadiuvata dall'abitudine.
È dunque in virtù di un arbitrario salto logico che siamo portati ad attribuire la nozione di causa a un dato fenomeno.

I punti fondamentali dell'argomentazione humiana:
  1. L'esperienza attesta la regolare contiguità e successione di due eventi:
  2. L'immaginazione sorretta dell'abitudine porta a credere che il rapporto sia necessario e che nel futuro i due eventi saranno ugualmente collegati
  3. Tale legame esiste solo nella nostra mente come abitudine soggettiva a collegare un fenomeno a a un altro fenomeno b
  4. La relazione causa-effetto non è necessaria né oggettiva ma risiede in un attitudine soggettiva.
L'abitudine come fonte di credenze

L'esperienza non può garantire che due fenomeni che si presentano oggi connessi tra loro lo saranno anche nel futuro; allo stesso modo, essa non può offrire garanzie sull' uniformità del corso della natura. È infatti solo la forza dell'abitudine che ci porta a ritenere che il mondo fisico sia retto da principi universali. Il sapere scientifico può soltanto classificare le regolarità già osservate e fare previsioni probabili.
Dall'abitudine nasce la credenza: essa è un sentimento naturale, un istinto che ci spinge a dare il nostro assenso alle impressioni.
Noi agiamo sulla base di credenze ma non possediamo certezze. 

La critica all'idea di sostanza

La nostra mente percepisce soltanto le impressioni di singole qualità delle cose. Ad esempio se sto mangiando una mela si percepisce che è rotonda, succosa e fresca. L'errore che commettiamo consiste nel ritenere esistente la mela come sostanza mentre non è che una semplice compresenza di singole proprietà. 
L' io è ciò che dà unità e ordine alle sensazioni
Quando la morte annienta tutte le percezioni di tale ipotetica entità non rimane nulla .

L'assenza di certezze

Noi non possiamo essere certi di niente, eccetto che delle verità matematiche.
Per quanto le conoscenze relative i dati di fatto non possano pretendere una certezza assoluta, esse non sono del tutto prive di validità, anzi sono affidabili.

La prospettiva etica di Hume

L'approccio humiano alla conoscenza ha il merito di favorire lo sviluppo di una visione delle cose antidogmatica, flessibile e aperta la conferma dei fatti.
La giustizia si definisce alla necessità di assicurare un ordinata convivenza civile.
Hume opera un'importante distinzione tra La sfera dell'essere e quella del dovere essere
Secondo Hume è sbagliato pretendere di potere dedurre dal piano descrittivo quello prescrittivo.
Il bene e il male si giudicano sulla base di principi empirici.

L'invito alla moderazione

In questa prospettiva si delinea un nuovo ruolo della filosofia che ci esorta a non dimenticare che abbiamo una ragione limitata.




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