Cartesio, cogito e dubbio iperbolico+domande

  Cartesio

Il progetto cartesiano

Cartesio-->"padre della filosofia moderna"; ha spostato il fulcro della ricerca filosofica sul soggetto.

preoccupazioni cartesiane--> scoprire le reali possibilità della ragione umana.

Il filosofo--> si interroga sui meccanismo di funzionamento della conoscenza umana.-->mette in dubbio l'intero sistema delle conoscenze.

La sua insoddisfazione nasce dall'assenza di un metodo.

Il suo dubbio rappresenta un mezzo per sgombrare il terreno dalle opinioni false, su cui fondare il nuovo edificio del sapere.

La formazione

Cartesio-->frequenta il collegio dei gesuiti di La Flèche;--> preso dal desiderio di ricercare autonomamente la verità, si dedica alla lettura di molti libri, soprattutto di tipo scientifico. -->questo interesse è motivato dal senso di insufficienza e vacuità del sapere filosofico tradizionale.

I viaggi

Conseguito il titolo di "dottore in diritto", Cartesio si arruola nell'esercito. Il filosofo non è affascinato dal mestiere ma dall'opportunità che esso gli offre di conoscere uomini di diversi paesi.

In Olanda incontra Isaac Beeckman-->Cartesio inizia a dedicarsi a ricerche di carattere teorico e il suo intento è di rinnovare tutto l'edificio del sapere, rifondandolo su basi certe e sicure.

Il periodo parigino e il trasferimento in Olanda

Cartesio si trasferisce a Parigi. Egli è in stretto contatto con il gruppo di intellettuali, che partecipano al circolo del padre francescano Marin Marsenne.

Il periodo parigino è caratterizzato dallo studio di alcuni problemi scientifici e matematici.

Nel 1629, Cartesio si trasferisce in Olanda, luogo ideale per condurre in libertà e tranquillità i suoi studi.

OperaMeditazioni metafisiche-->documento fondamentale del dibattito filosofico del Seicento.

1644-->pubblica un'altra opera: Principi di filosofia

Secondo l'autore-->l'opera deve essere un manuale universitario.

Tra Meditazioni e Principi c'è una differenza stilistica

Gli ultimi anni

Ciò che collega Cartesio al mondo esterno è la corrispondenza epistolare con uomini di cultura e autorità politiche di varie parti dell'Europa.

Il filosofo aveva un rapporto di amicizia con la principessa Elisabetta.

Cartesio-->accresce il suo interesse per i problemi etici.

Le passioni dell'anima-->opera di Cartesio

Il filosofo muore a causa di una polmonite contratta dettata dal rigido clima nordico.

Modi e forme della scrittura cartesiana

Cartesio-->non disegna il pubblico riconoscimento ed è abilissimo nel padroneggiare le varie forme della comunicazione.

Nelle sue opere miscela sapientemente il latino e il francese.

Inoltre, si deve sottolineare l'uso intelligente dei vari generi letterari: dalla forma epistolare, a quella del dialogo.

Nel "Discorso sul metodo", attraverso la narrazione della propria vicenda biografica, affrontò quasi tutti i temi della sua filosofia.

Alle Meditazioni affidò il drammatico racconto dell'uomo che mette in discussione tutto il sapere tradizionale, giungendo a dubitare perfino della propria esistenza.

Attraverso la forma classica del trattato filosofico, cercò di parlare ai professori e agli studenti delle università e di farsi accettare da loro, con un ragionamento serrato, essenziale e denso di concetti.

Nelle sue opere-->uso frequente di metafore, che rivestono una funzione genuinamente filosofica.


Dal dubbio metodico all'intuizione del cogito

Argomentazioni di Cartesio-->problema del metodo e progetto di rifondazione del sapere

Cartesio--> "uomo come essere pensante"

L'importanza della ragione

All'inizio del Discorso l'autore sottolinea che il <<buon senso>> è <<la cosa meglio distribuita nel mondo>> Non basta essere dotati di una buona intelligenza: l'essenziale è applicarla bene

Il problema del metodo

Metodo= via/sentiero

Cartesio osserva che l'aritmetica e la geometria, dispongono di un ottimo metodo.

Nel Discorso sul metodo, Cartesio è in grado di enunciare le celebri regole del metodo, presentate come il frutto di tutta la sua vita

Le quattro regole del metodo cartesiano

1. regola dell'evidenza: prescrive di accogliere come vero soltanto ciò che è evidentemente tale. Secondo Cartesio la chiarezza e la distinzione sono i contrassegni della verità. Un'idea è chiara quando si afferma in modo vivido e immediato: si tratta di un'esperienza intellettuale analoga a quella della visione nitida di un oggetto, che si impone con tale forza che non possiamo non esserne consapevoli. Un'idea è distinta quando è separata da ogni altra e definita in se stessa.

2. regola dell'analisi: prescrive di dividere ogni problema nelle sue parti elementari: risolte individualmente, esse rendono più facile la soluzione del problema stesso.

3. regola della sintesi: prescrive di procedere nella conoscenza passando dagli oggetti più semplici a quelli più complessi, attraverso gradi successivi. Tale regola presuppone l'idea che tutte le verità derivino le une dalle altre, secondo un ordine deduttivo-matematico, e siano legate reciprocamente tra loro.

4. regola dell'enumerazione: prescrive di fare sempre enumerazioni complete e revisioni generali, così da essere sicuri di non omettere nulla. Essa invita a verificare attentamente che, durante l'analisi o scomposizione di un problema nelle sue parti semplici (seconda regola), non venga dimenticato nessun elemento importante e che, durante la sintesi (terza regola), non venga trascurato nessun rapporto necessario di interdipendenza che collega una conoscenza all'altra.

Alla base del metodo cartesiano c'è l'esigenza di dare un ordine alla mente nella ricerca della verità.

METODO= strumento essenziale per avanzare nell'indagine scientifica

Dubbio metodico e dubbio iperbolico

Occorre applicare il dubbio in modo rigoroso, assumerlo come procedimento metodologico per valutare se sussiste qualcosa che inevitabilmente si sottrae ad esso. Per questo il dubbio cartesiano viene definito metodico.

Il filosofo mette in dubbio l'intera realtà, a partire da quella sensibile: i sensi a volte ci ingannano.

Per il filosofo ci sono conoscenze che dobbiamo considerare vere sia da svegli sia in sogno. Tali conoscenze sono quelle semplici e chiare dell'aritmetica e della geometria.

Es: possiamo sempre supporre di essere creati non da un Dio buono e saggio, ma da un genio maligno che ci vuole ingannare, facendoci credere che 3+2=5 mentre in realtà non è così. La conclusione è che tutto ciò che vedo, sento, immagino e giudico sia falso e ingannevole: il dubbio ha raggiunto così la sua più vasta estensione possibile, è diventato universale, iperbolico.

Il cogito

Cartesio cita nella "Seconda Meditazione" l'esempio di Archimede che, per sollevare il mondo, chiedeva un solo punto saldo e immobile d'appoggio su cui fare leva. Il filosofo ha la medesima esigenza: ricerca un fondamento solido e sicuro per la conoscenza.

Di una cosa devo essere assolutamente certo: per ingannarmi o essere ingannato devo esistere: io penso, io esisto. Pur avvolto nelle nebbie del dubbio radicale e universale, devo ritenere di aver raggiunto almeno una verità certa e indiscutibile, una proposizione della cui certezza non posso più dubitare.

Io penso, dunque io esisto (cogito)

Le critiche al cogito

I contemporanei di Cartesio lo accusano di aver adoperato un sillogismo in cui manca la premessa maggiore "tutto ciò che pensa esiste".

"Pensare" ed "essere" sono due aspetti di un'unica esperienza intuitiva, un'evidenza certa e inconfutabile.

Il soggetto come essere pensante

COGITO--> presenta una struttura del tutto particolare e originale.

Forza della conquista cartesiana: attraverso il dubbio il filosofo è pervenuto a una certezza incontrovertibile.

Cartesio si volge a chiarire qual è la natura di tale esistenza. La risposta del filosofo è che la certezza che scaturisce dal cogito investe soltanto e unicamente il pensiero e le sue determinazioni essenziali.

una cosa è certa: io sono ed esisto come soggetto pensante.

RAZIONALISMO= corrente filosofica basata sull'assunto che ogni conoscenza derivi dall'attività razionale del soggetto.

Risposte alle domande di pagina 111

1.Cartesio aveva una visione ottimistica dell'impresa filosofica. Egli infatti riteneva che la conquista del sapere non fosse impossibile né difficile, a patto che si osservassero alcune regole nella ricerca della verità.

2.Il metodo è basato su quattro regole: evidenza, analisi, sintesi, enumerazione; Il percorso della conoscenza inizia col dubbio: si deve dubitare tanto delle conoscenze sensibili e delle conoscenze tramandate dalla tradizione (dubbio metodico) ma anche delle conoscenze matematiche (dubbio iperbolico).

3.Un'idea è chiara quando si afferma in modo vivido e immediato ed è distinta quando è separata da ogni altra e definita in se stessa.

Risposte alle domande di pagina 114

1. L'ipotesi del genio maligno è un esperimento mentale che Cartesio utilizza per poter dubitare anche delle verità matematiche, dimostrando così che esse non possono, da sole, essere a fondamento della conoscenza certa.

2. "penso, dunque sono" rappresenta un' auto-evidenza, non un sillogismo, ed è un passo cruciale nella filosofia cartesiana che sottolinea la centralità della coscienza come punto di partenza indubitabile per il suo sistema filosofico.

3. Sì, nell'approccio filosofico di René Descartes, la certezza del "Cogito, ergo sum" (penso dunque sono) rappresenta il fondamento da cui tenta di ricostruire la conoscenza certa del mondo, inclusi il proprio corpo le sostanze esterne. La certezza del cogito è il punto di partenza del suo metodo del dubbio metodico, che mira a scoprire fondamenta indubitabili per la conoscenza.

Risposte alle domande di pagina 117

1. Si dice che il buon senso è ben distribuito: esso è da intendere in almeno due accezioni. Quella filosofica, cioè la ragione, anche se in senso apparentemente debole, cioè la capacità di distinguere il vero dal falso, la ragione teoretica. Ma anche la saggezza, la capacità di distinguere l'utile dal dannoso, la ragione pratica.

2.Inizialmente lo scopo di questo breve scritto era preparatorio: a lui era affidato il compito di introdurre la chiave di lettura, il metodo con cui affrontare la lettura dei tre trattati.

3. Renè Descartes prediligeva la matematica come disciplina fondamentale per la sua filosofia il commento di indagine. Questo è evidente nelle sue opere e nel suo approccio filosofico. La ragione principale per la sua predilezione per la matematica risiede nel ricorrere e nella certezza che essa può offrire nel processo di ricerca del sapere. Le ragioni per cui Cartesio prediligeva la matematica erano la certezza poi che la matematica offre una forma di certezza che non è soggetta a dubbi o interpretazioni ambigue. I teoremi matematici possono essere dimostrati in modo rigoroso e logico, e una volta dimostrati, sono universalmente accettati come veri. A questo livello di certezza era particolarmente importante per Cartesio, che cercava di fondare la sua filosofia su basi indubitabili. Altro motivo per cui prediligeva la Matematica era la chiarezza e la distinzione. Cartesio sottolinea l'importanza di una chiarezza distinzione assolute nella ricerca della conoscenza. La matematica, con i suoi concetti chiaramente definiti dimostrazioni di stinte, offriva un modello per raggiungere la chiarezza e la precisione nella filosofia. Infine Cartesio prediligeva la matematica perché era universale. La matematica è infatti un linguaggio universale che supera le barriere linguistiche e culturali. Questo aspetto è reso la matematica un mezzo ideale per comunicare idee in modo chiaro ed efficace. Cartesio riteneva che il metodo matematico potesse essere esteso alla filosofia, portando alla scoperta di principi fondamentali che potessero fornire una base solida per la conoscenza.

4. Renè Descartes Credi leggeva la matematica come disciplina fondamentale per la sua filosofia il commento di indagine. Questo è evidente nelle sue Opere e nel suo approccio filosofico. La ragione principale per la sua predilezione per la matematica risiede nel ricorrere e nella certezza che essa può offrire nel processo di ricerca del sapere. Le ragioni per cui Cartesio prediligeva la matematica erano la certezza poi che la matematica offre una forma di certezza che non è soggetta a dubbi o interpretazioni ambigue. I teoremi matematici possono essere dimostrati in modo rigoroso e logico, e una volta dimostrati, sono universalmente accettati come veri. A questo livello di certezza era particolarmente importante per Cartesio, che cercava di fondare la sua filosofia su basi indubitabili. Altro motivo per cui prediligeva la Matematica era la chiarezza e la distinzione. Cartesio sottolinea l'importanza di una chiarezza distinzione assolute nella ricerca della conoscenza. La matematica, con i suoi concetti chiaramente definiti dimostrazioni di stinte, offriva un modello per raggiungere la chiarezza e la precisione nella filosofia. Infine Cartesio prediligeva la matematica perché era universale. La matematica è infatti un linguaggio universale che supera le barriere linguistiche e culturali. Questo aspetto è reso la matematica un mezzo ideale per comunicare idee in modo chiaro ed efficace. Cartesio riteneva che il metodo matematico potesse essere esteso alla filosofia, portando alla scoperta di principi fondamentali che potessero fornire una base solida per la conoscenza.

5. Cartesio aveva una visione ottimistica dell'impresa filosofica. Egli infatti riteneva che la conquista del sapere non fosse impossibile né difficile, a patto che si osservassero alcune regole nella ricerca della verità.

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